Informazioni del Percorso
- Bellezza: 5
- Partenza: 45°57'19.2"N 9°27'56.0"E
- Durata: 2 giorni
- Quota: 2092 mt
- Dislivello: 1274 mt
- Distanza: 13 km
- Tipologia: Alpinismo
- Difficoltà: PD
- Stagione: Primavera
- Esposizione: Ovest
La disperazione provata sul Resegono non è bastata a fermarmi ne tanto la possibilità di non essere preso al CAI. Infatti, con nostra gran sorpresa, sia io che Laura siamo stati accettati e, un mesetto dopo, ecco che inizia la nostra formazione da alpinisti. La prima uscita con il corso alpinistico del CAI di Monza è stata così composta: 1° giorno: arrivati alle 8:30 al piazzale del parcheggio dei piani di Bobbio, un fuoristrada ha caricato gli zaini e le corde di tutti (tranne per non so quale motivo il mio zaino) per non farLi faticare fino al rifugio. Raggiungendolo in circa 1 ora e mezza, ingurgito un panino e ci avviciniamo a una falesia a neanche 5 minuti dal rifugio. Passiamo la mattina e il pomeriggio tra spiegazioni tecniche su nodi, soste, sicure e calate in doppia, tra il freddo e il gelo. Nonostante la relativa bassa quota e il periodo quasi estivo, l'aria era fredda e il (poco) sole non scaldava abbastanza. L'aver già arrampicato ha consentito a me e a Laura di finire i due tiri e la calata prima della pioggia che non ha serbato pietà per gli altri compagni. Giunti nuovamente al rifugio, il punch al mandarino mi ha ubriacato in pochi minuti e tra il clamore e il calore del camino, l'ora di cena è arrivata velocemente. La fame era tanta ma ancora di più il cibo offerto: risotto mantecato con formaggio e bresaola, polenta e stinco, salsiccia, formaggi, formaggio alla griglia, frittata agli spinaci, patatine fritte e, per finire, delle fette di torte. Sazi da scoppiare, entro le 23:00 ci ritroviamo tutti già sotto le coperte nelle rispettive camere. 2° giorno: Svegliatomi mezz'ora prima del previsto, faccio colazione con le persone già alzate a base di torte, caffè, latte, pane, burro e marmellate a volontà. Poco dopo ci troviamo già tutti con lo zaino in spalla e, in modo scaglionato, le varie cordate sono partite all'attracco. Purtroppo io e Laura non siamo nella stessa cordata ma mi ritrovo assieme a un'amica d'infanzia di mia sorella maggiore, Annalisa. Percorriamo la cresta Ongania, facendo molti tiri dato l'uso di una corda di 55 metri doppiata. Nonostante sia la prima lezione, la cresta presta passaggi di IV grado, tanto che Annalisa ha avuto problemi nell'ultimo diedro. Alternando tiri con conserva protetta, giungiamo in circa 3 ore alla cima dello Zucco Pesciola. Da qui dobbiamo scendere per il canale della Madonnina (chiamato così perché in cima, al posto di una croce, è posizionata una madonnina). Contrariamente alle previsioni delle guide del CAI, il canale si presenta molto più innevato. Decidono così di farci scendere attraverso una calata di doppia di tre tiri. Proseguendo molto a rilento arriviamo alla fine del tratto innevato che lascia posto a della ghiaia che poi si ricongiunge al sentiero per tornare al rifugio. Poco prima delle 14 mi trovo al rifugio e qualche minuto dopo mi raggiunge Laura. Riposato un poco, lasciamo i piani di Bobbio e ci dirigiamo per il sentiero del ritorno. Pier (il presidente del CAI di Monza), con la sua premura, ci intima di fare attenzione poiché comunque siamo sotto la sua responsabilità. Ridicolizzando (da parte mia) questa necessità di cautela per un semplice sentiero che riporta al parcheggio, dovevo dargli ascolto poiché, immerso nei pensieri, ho imboccato un sentiero differente da quello dell'andata. Seppur non molto differente, il mio voler accorciare il più possibile la strada, mi ha portato a percorrere tratti molto ripidi e poco segnati. Nonostante lo sguardo costante e frustrato di Laura che mi pesava sulle spalle, arriviamo comunque al parcheggio.
- Scarponi da alpinismo
- Imbrago
- Moschettoni
- Cordini
- Set piastrina
- Casco
- Longe
- Guscio
- 2 mezze corde
- Rinvii
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